Il congresso ESHRE riunisce ogni anno migliaia di medici specialisti e opinion leader a livello internazionale, che si confrontano sullo stato dell’arte e sul futuro della ricerca e delle tecnologie che la medicina più avanzata mette loro a disposizione.

Anche quest’anno ProCrea era presente al congresso, con uno proprio studio.

Il congresso è uno degli eventi scientifici più rilevanti del nostro settore, organizzato dalla European Society of Human Reproduction and Embriology” spiega la D.ssa Giuditta Filippini Genetista in ProCrea. ProCrea non solo opera quotidianamente avendo come riferimento le conoscenze più avanzate, ma conduce attivamente attività di ricerca per migliorarle. Ecco perché la nostra partecipazione al Congresso si rinnova a ogni appuntamento da circa un decennio. Essere scelti per una presentazione orale a un congresso così importante come l’ESHRE testimonia il valore del lavoro di gruppo dal punto di vista scientifico. Ogni anno vengono sottoposti a valutazione circa 6-7.000 studi scientifici; di questi, ne vengono approvati circa 1.000 e solo alcuni vengono selezionati per una presentazione orale.”

Lo studio, di cui la D.ssa Marina Bellavia, Ginecologa in ProCrea, è co-autrice insieme alla D.ssa Filippini, è inerente a un particolare aspetto della farmacogenetica, un ambito che rappresenta la frontiera più innovativa della medicina personalizzata. Lo studio è stato disegnato con l’obiettivo di verificare i risultati di un lavoro precedente, che indagava la relazione tra le caratteristiche genetiche della paziente e l’ormone FSH impiegato nella stimolazione ovarica in forma naturale o di sintesi.

Abbiamo arruolato un campione ampio di pazienti, per un totale di oltre 3.200 cicli” continua la D.ssa Filippini. “I risultati hanno dimostrato che il genotipo preso in considerazione non ha nessuna influenza sulla risposta delle donne a questo farmaco. Abbiamo quindi smentito le conclusioni della prima pubblicazione, concludendo che il marcatore genetico per scegliere il farmaco, se c’è, non è quello ipotizzato.

Questo lavoro si inserisce nel contesto più generale dell’approccio di ProCrea alla ricerca scientifica: fare medicina “su misura”, sempre più mirata al singolo paziente, dal punto di vista sia della diagnosi sia della terapia.

“Il paziente percepisce profondamente il valore aggiunto della medicina personalizzata” conclude la specialista. “I nostri pazienti, per l’80% italiani, quando arrivano in ProCrea spesso hanno già provato a fare cicli in altri centri, anche pubblici, senza i risultati sperati. Da noi notano subito quanto venga approfondita di più la fase diagnostica, che ci consente di strutturare trattamenti mirati, diversi da quelli falliti in precedenza. Il quadro che emerge è sotto gli occhi di tutti: ProcCrea ha risultati molto alti in termini di gravidanze ottenute.

 

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