Le terapie ormonali per la stimolazione ovarica rappresentano un pilastro fondamentale della procreazione medicalmente assistita (PMA). Si basano su farmaci consolidati, supportati da decenni di ricerca scientifica e pratica clinica. Eppure, per molte coppie che si avvicinano a questo percorso, restano una delle maggiori fonti di preoccupazione, specialmente per le donne.
Sappiamo quanto questo tema possa generare dubbi e timori, ed è per questo che ne abbiamo parlato con la Dr.ssa Marina Bellavia, Direttore Sanitario e Ginecologa Specialista in Medicina della Riproduzione, e con la Dr.ssa Chaimae Zehhaf, Responsabile del team Aiuto Medico e Ostetrica presso la nostra clinica.
I timori sulle terapie ormonali per la stimolazione ovarica nella PMA: mito o realtà?
Quando si parla di stimolazione ovarica, molte coppie provano una naturale apprensione. La parola “ormoni” può evocare timori spesso alimentati da informazioni incomplete o poco affidabili reperite online. La verità è che, se prescritti da specialisti e assunti sotto stretto controllo medico, questi farmaci sono sicuri ed efficaci. La comunità scientifica ha stabilito protocolli rigorosi che regolano il loro utilizzo, garantendo il massimo livello di sicurezza.
Basti pensare all’insulina, un ormone essenziale per le persone con diabete, che viene assunto quotidianamente per mantenere sotto controllo la glicemia. Allo stesso modo, i farmaci impiegati nella stimolazione ovarica sono strumenti fondamentali per chi desidera realizzare il proprio sogno di genitorialità.
Un aspetto cruciale, però, è evitare l’autoprescrizione. Purtroppo, capita che alcune persone cerchino scorciatoie, affidandosi a consigli trovati sul web o a farmaci usati da conoscenti. Questa pratica è estremamente pericolosa: la stimolazione ovarica deve essere personalizzata da un medico qualificato, che sappia adattare il trattamento alle esigenze specifiche di ogni paziente.
Come sono cambiate le stimolazioni ovariche grazie alla medicina della riproduzione moderna?
Oggi, grazie ai progressi della medicina della riproduzione, la stimolazione ovarica è diventata più tollerabile ed efficace.
“La medicina della riproduzione moderna permette di eseguire stimolazioni ovariche meglio tollerate dalle pazienti. I nuovi protocolli permettono, infatti, di ridurre il numero di iniezioni, ridurre gli effetti collaterali e anche i costi, in quanto alcune di queste iniezioni non erano in alcun caso rimborsate dal sistema sanitario italiano e svizzero. In questo modo si aumenta l’efficacia delle terapie e il benessere delle pazienti, personalizzando la stimolazione ovarica in modo molto accurato ed efficace.” spiega la Dr.ssa Bellavia.
Un ulteriore passo avanti riguarda la semplificazione del trattamento, che riduce l’impatto della terapia sulla quotidianità delle pazienti.
“Se le pazienti possono ridurre il numero delle iniezioni giornaliere ad una alla sera, aggiunge la Dr.ssa Chaimae Zehhaf, non hanno, ad esempio, le problematiche di portare i farmaci al lavoro, doversi nascondere per eseguire le iniezioni sottocute, ma possono effettuare le iniezioni semplicemente a casa, la sera, nel loro ambiente confortevole. La riduzione dello stress legato alla terapia della stimolazione ovarica è fondamentale affinché le nostre pazienti affrontino questo percorso nel modo più sereno ed efficace possibile.”
Come funziona la stimolazione ovarica?
La stimolazione ovarica è un passaggio chiave della PMA, utile per aumentare le probabilità di successo del trattamento. A seconda del protocollo adottato, vengono somministrati uno o due ormoni – l’FSH (ormone follicolo-stimolante) e l’LH (ormone luteinizzante) – entrambi naturalmente presenti nel corpo femminile. La loro assunzione avviene per pochi giorni e con dosaggi attentamente bilanciati.
Uno dei timori più comuni riguarda il rischio di iperstimolazione ovarica, una condizione rara e generalmente lieve, caratterizzata da sintomi come distensione addominale, nausea e ingrossamento delle ovaie. Tuttavia, il monitoraggio costante permette di intervenire tempestivamente e ridurre qualsiasi rischio.
In Next Fertility ProCrea, il nostro approccio è basato su un attento controllo medico:
- monitoriamo le pazienti prima e durante la terapia, per garantire il massimo livello di sicurezza
- adattiamo il trattamento in tempo reale, modificando la terapia nei rari casi in cui si presentino rischi
- seguiamo protocolli rigorosi, affinché ogni paziente riceva cure personalizzate e mirate.
L’importanza della fase preparatoria
Per ogni paziente viene fatta un’anamnesi familiare e personale. La prima indagine riguarda i consanguinei, per verificare se qualcuno si è mai ammalato di tumori o altre patologie. La seconda è piuttosto articolata e analizza lo stato di salute e il profilo di rischio della paziente, in maniera estremamente approfondita.
Per offrire il miglior trattamento possibile, ogni paziente viene sottoposta a un’anamnesi approfondita. Questo passaggio include:
- anamnesi familiare, per verificare eventuali predisposizioni genetiche a patologie come tumori o diabete
- valutazione dello stato di salute generale, con particolare attenzione a cuore, fegato, reni e metabolismo
- analisi ginecologica completa, per verificare lo stato di utero, ovaie e seno.
In Next Fertility ProCrea, il nostro team multidisciplinare lavora in sinergia per garantire un approccio completo e sicuro. Ogni dettaglio viene analizzato con cura, perché la salute della coppia è la nostra priorità assoluta.
Affrontare un percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA) può sembrare impegnativo, ma con la giusta guida, il supporto adeguato e un team di professionisti con esperienza pluriennale al proprio fianco, è possibile viverlo con maggiore serenità. Siamo qui per accompagnarvi in questo viaggio, passo dopo passo.