Le terapie ormonali per la stimolazione ovarica utilizzate nella procreazione medicalmente assistita si basano su farmaci supportati da un’ampia letteratura scientifica e da decenni di pratica clinica. Tuttavia, rimangono una delle preoccupazioni più diffuse nelle coppie che valutano di ricorrere alla PMA, in particolare nelle donne.

Ne abbiamo parlato con il Dottor Alessandro Verza, specialista in ginecologia e ostetricia – fisiopatologia della riproduzione in ProCrea.

I timori sulle terapie ormonali per la stimolazione ovarica in PMA sono fondati?
“Sono molte le coppie che manifestano perplessità sulle terapie ormonali utilizzate nella PMA per la stimolazione ovarica. A spaventare è proprio il fatto che siano di natura ormonale. Preoccupazioni legittime, a volte accentuate dalle informazioni non sempre complete né attendibili che si trovano in rete. Oggi sappiamo che tali farmaci, se somministrati da medici specializzati e assunti sotto stretto controllo medico, sono considerati sicuri, vi sono protocolli e linee guida in proposito, condivisi dalla comunità scientifica. Basti pensare, per esempio, all’insulina, un ormone che viene assunto quotidianamente dalle persone con diabete. Inoltre, l’esperienza costruita in oltre quarant’anni di fecondazione in vitro permette di affermare con un ampio margine di certezza che quelle per la procreazione medicalmente assistita sono terapie con un alto profilo di sicurezza ed efficacia”.

Un importante aspetto sul quale il Dottor Verza mette in guardia è l’autoprescrizione delle terapie ormonali. Può succedere, infatti, che qualcuno si affidi alla rete per acquistare farmaci utilizzati da conoscenti o dei quali ha letto qualcosa di sommario. “Sono queste le pratiche più pericolose. L’unico punto di riferimento per qualsiasi tipo di terapia che preveda farmaci da prescrizione è il medico. Nel caso specifico della stimolazione ovarica, la professionalità e la competenza degli specialisti non possono essere sostituite da nessun “fai-da-te”, è necessario rivolgersi a professionisti specializzati, per personalizzare il trattamento e minimizzare i rischi, e per non incorrere in comportamenti inutili o, addirittura, nocivi”.

Come funziona la stimolazione ovarica
Nella procreazione medicalmente assistita, la stimolazione ovarica ha l’obiettivo di facilitare l’esito positivo del trattamento. A seconda dei casi, le procedure di PMA implicano l’utilizzo di uno o due ormoni, FSH (ormone follicolo-stimolante), e LH (ormone luteinizzante), che sono naturalmente presenti nel corpo della donna. La somministrazione di dosaggi superiori a quelli fisiologici dura solo pochi giorni. Per la paziente, la complicazione principale che può verificarsi è l’iperstimolazione ovarica, condizione della quale ancora non si conoscono le origini e che si manifesta in maniera sporadica e generalmente lieve, con sintomi quali la distensione addominale, nausea e ingrossamento delle ovaie”.

Ovviamente, ogni farmaco può potenzialmente dare effetti indesiderati, tuttavia il medico esperto analizza lo stato di salute dei suoi pazienti in modo tale da minimizzare ogni rischio. “Quasi ogni effetto avverso è prevedibile” continua il Dottor Verza. “Noi esaminiamo le nostre pazienti con il massimo scrupolo prima di iniziare la cura e durante tutta la fase di trattamento. In questo modo, non solo monitoriamo la risposta della paziente, ma siamo anche in grado di modificare la terapia per tempo nei rari casi in cui si ravvisi un minimo rischio. In ProCrea abbiamo adottato un particolare protocollo interno, con un controllo a 360 gradi”.

L’importanza della fase preparatoria
Per ogni paziente viene fatta un’anamnesi familiare e personale. La prima indagine riguarda i consanguinei, per verificare se qualcuno si è mai ammalato di tumori o altre patologie. La seconda è piuttosto articolata e analizza lo stato di salute e il profilo di rischio della paziente, in maniera estremamente approfondita.

Vengono valutati non solo i parametri ginecologici (utero, ovaie e seno), ma anche quelli dell’apparato cardiovascolare (con l’elettrocardiogramma e l’analisi dei valori ematochimici) e degli organi principali come fegato e reni, controllando anche la predisposizione a patologie quali il diabete. In ProCrea, un team multidisciplinare lavora in sinergia per tutelare la salute della coppia. Nulla viene sottovalutato né trascurato, questo permette di innalzare ulteriormente il profilo di sicurezza dell’intera procedura.

Tutelare la salute è sempre il primo compito di ogni medico e per ProCrea rappresenta una priorità.

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