Se la menopausa è un evento naturale caratterizzato dalla cessazione della funzione ovarica, l’insufficienza ovarica precoce, invece, è un evento prematuro che si presenta prima dei 40 anni e che implica delle importanti conseguenze a livello fisico e psicologico.
Le donne, che presentano questa patologia prima di aver concepito, si trovano ad affrontare il problema dell’infertilità. La diagnosi tempestiva dell’insufficienza ovarica precoce è molto importante, spiega la dott.ssa Marina Bellavia, Specialista in Medicina della Riproduzione del Centro ProCrea di Lugano.
“Ci sono, infatti, quelle forme di insufficienza ovarica occulta che diagnosticate in tempo permettono di effettuare trattamenti della Procreazione Medicalmente Assistita, come la fecondazione in vitro, per favorire la gravidanza. La storia clinica della paziente è molto importante per orientarsi nella diagnosi e non perdere tempo”.
Il tempo è, infatti, il peggior nemico della fertilità soprattutto per queste pazienti che tendono ad avere un rapido declino del proprio patrimonio di ovociti.
“In alcuni casi, aggiunge la dottoressa Bellavia, l’origine dell’insufficienza ovarica precoce è sconosciuta, in altri, invece, le possibili cause possono essere autoimmuni, per la produzione di anticorpi contro le proprie ovaie, oppure genetiche”.
“I test diagnostici ormonali e genetici sono fondamentali per eseguire la diagnosi e scegliere il trattamento più adeguato, ma anche per prevenire la trasmissione di malattie genetiche ai propri figli”, aggiunge la dott.ssa Giuditta Filippini, responsabile del Laboratorio di Genetica di ProCrea, il ProcreaLab.
Insufficienza ovarica precoce occulta: cosa fare?
“Test come la ricerca della premutazione per la sindrome dell’X fragile, ad esempio, permettono di individuare la causa che ha determinato l’insufficienza ovarica precoce e prevenire il rischio di trasmetterla alla discendenza, in particolare ai figli maschi che svilupperebbero una forma più grave della stessa malattia. La diagnosi pre-impianto ci aiuta ad individuare gli ovociti sani e ridurre il rischio di generare figli affetti allo stesso momento anche da altre patologie invalidanti. Grazie alle innovative tecnologie della genetica possiamo essere sempre più accurati nella diagnosi e nella scelta terapeutica’’ conclude la dottoressa Filippini.
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