Approccio multidisciplinare e analisi genetiche per superare una situazione spesso complessa che interessa il 5% delle donne in età fertile

 

L’infertilità non racchiude solamente i casi con difficoltà ad arrivare al concepimento, ma anche le situazioni in cui non si riesce a portare a termine la gravidanza. In particolare quando è ricorrente l’aborto spontaneo. «La poliabortività è una condizione particolarmente delicata, sia sotto il profilo clinico, ma anche sotto quello emotivo. La positività del classico test di gravidanza non attenuta ansie e attese perché l’attenzione viene focalizzata sull’andamento della gravidanza. Quindi è una situazione pesante per le donne e per le coppie, chiamate ad affrontare tensioni a lungo, molto provanti dal punto di vista emotivo»spiega Marina Bellaviaginecologa del centro di Medicina della riproduzione ProCrea di Lugano. 

Si tende a parlare di poliabortività quando si registrano tre o più aborti spontanei consecutivi. Una situazione che interessa almeno il 5% delle donne in età fertile. «Non è quindi una condizione così rara, ma è una situazione che è possibile affrontare», spiega Bellavia. «Ad oggi siamo in grado di individuare le cause di poliabortività in oltre la metà dei casi. E, una volta individuata la causa, c’è la soluzione». 

Tra le cause più frequenti ci sono quelle di natura genetica: dalle anomalie del cariotipo ai fattori genetici della coagulazione fino alla bassa produzione della proteina HLA-G. ProCrea, tra i pochi centri dedicati alla fertilità che vanta al propri interno un laboratorio genetica molecolare, ha individuato degli specifici protocolli per diagnosticare e superare le cause di poliabortività. «Lo screening genetico pre-impianto (PGS), per esempio, permette di analizzare il corredo genetico dell’embrione ancor prima della gravidanza». Continua la specialista di ProCrea. «L’obiettivo primario è riuscire a individuare l’embrione che non presenti alterazioni a livello cromosomico; studi e ricerche confermano che nel 95% dei casi il successo della terapia, quindi la possibilità non solamente che l’embrione attecchisca e si sviluppi nell’utero materno, ma anche che la gravidanza possa giungere a termine, dipende proprio dalla qualità dell’embrione stesso, da quanto è geneticamente sano». Inoltre, sul fronte HLA-G «specifiche analisi genetiche ci permettono di studiare questa proteina, fondamentale per l’evoluzione di una gravidanza, e facilitare l’impianto embrionario». 

Tra le altre cause, vi sono anche la presenza di polipi, il tabagismo, «la possibilità di incorrere in un aborto spontaneo è più elevata se entrambi i partner fumano» osserva Bellavia, ma anche le intolleranze alimentari, in particolar modo quella al lattosio.

«Negli altri casi, quando non è possibile individuare una causa specifica di poliabortività, si procede con delle terapie empiriche finalizzate a creare le migliori condizioni per l’annidamento e lo sviluppo dell’embrione nel grembo materno». Conclude: «L’approccio multidisciplinare di ProCrea permette di osservare l’infertilità sotto diversi punti di vista, tenendo ben saldo l’obiettivo: realizzare il sogno dei futuri genitori».

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