La Dott.ssa Simona Cuomo, direttrice Laboratori IVF e Andrologia di ProCrea, parla di ICSI una tecnica di micromanipolazione ultrafine dei gameti…
Dottoressa Cuomo, ci può spiegare cos’è la ICSI?
La ICSI (IntraCytoplasmic Sperm Injection, in italiano Iniezione Intra-Citoplasmatica dello Spermatozoo) è una tecnica di micromanipolazione ultrafine dei gameti (ovocita e spermatozoo) che prevede l’iniezione di un singolo spermatozoo direttamente nel citoplasma ovocitario. Ha l’obiettivo di favorire la fecondazione ovocitaria in particolare in coppie con problemi di infertilità maschile.
Fu introdotta come protocollo di trattamento dell’infertilità nel 1992 ad opera del gruppo belga del Prof. Van Steirteghem ed in particolare del Prof. Gianpiero D. Palermo.
Inizialmente la ICSI nasce con l’obiettivo di studiare i processi di fecondazione nelle rane e nei ricci di mare. Successivamente gli studi si estendono ai mammiferi ed in particolare su ovociti di topo, coniglio e sui bovini. La prima nascita di bovino risale al 1990. Due anni dopo si documenta la prima gravidanza umana.
Per eseguire la ICSI è necessario movimentare una singola cellula alla volta (un ovocita ed uno spermatozoo) eseguendo dei movimenti microscopici con una apposita strumentazione, composta da un microscopio a cui è collegato un sistema idraulico ed elettrico che consente di muovere gli aghi con cui vengono manipolati i gameti.
La holdind è una micropipetta, il cui diametro interno varia tra i 60 e i 20 µm, necessaria per la manipolazione dell’ovocita mentre l’injection, ha un diametro interno che varia tra i 7 e i 5 µm ed è necessaria per muovere lo spermatozoo.
Con questo sistema l’embriologo effettua dei movimenti di precisione micrometrica per isolare lo spermatozoo, immobilizzarlo, aspirarlo e iniettarlo nel citoplasma ovocitario. La preparazione del personale è talmente elevata che queste operazioni di solito vengono effettuate in pochi minuti, minimizzando l’esposizione dei gameti all’ambiente esterno.
Qual è l’indicazione per questo tipo di tecnica?
La scelta della tecnica più appropriata per la risoluzione di problematiche di infertilità deve ovviamente tener conto della possibilità di offrire al paziente la terapia più appropriata in relazione alle condizioni patologiche esistenti. Le indicazioni principali per effettuare un trattamento ICSI sono:
- Infertilità maschile (oligoastenoteratozoopermia)
- Azoospermia ostruttiva e secretiva (spermatozoi testicolari o epididimari)
- Mancata o ridotta fertilizzazione in precedenti cicli di fertilizzazione in vitro (FIVET)
- Fertilizzazione di ovociti decongelati
- Presenza di anticorpi antispermatozoi nel liquido seminale (MAR test positivo)
- Trattamento di pazienti con patologie infettive: nei centri di PMA che trattano i pazienti con infezione da virus, la tecnica ICSI può ridurre sensibilmente il rischio di trasmissione orizzontale (tra i partner) nelle coppie HIV e/o HCV e/o HBV-sierodiscordanti (con partner maschile positivo e la partner femminile negativa).
È una tecnica invasiva per la paziente?
Se facciamo riferimento alla salute della paziente, la ICSI sicuramente non è una tecnica invasiva. Se ci si domanda quale sia il rischio di malformazioni nel nascituro, possiamo affermare che la percentuale è sovrapponibile a quella che si verifica in una gravidanza spontanea. Tutto dipende anche dall’età dei potenziali genitori.
Come viene selezionato lo spermatozoo per la micro-iniezione?
Nella tecnica ICSI la selezione dello spermatozoo è effettuata dall’operatore che, dopo aver avuto appropriata formazione e il necessario affiancamento, sceglie lo spermatozoo “migliore”, in termini di morfologia della testa del tratto intermedio e della coda, dal gruppo di spermatozoi mobili ottenuti con le metodiche di preparazione del liquido seminale.
Quali sono le percentuali di riuscita?
I risultati ottenuti nel Centro Procrea negli ultimi 5 anni riguardo alla tecnica ICSI sono:
- 71 % degli ovociti maturi inseminati risulta fecondato
- 99% dei pazienti con almeno 1 ovocita fecondato esegue transfer embrionario
- 31% dei pazienti che ha eseguito transfer embrionario ha ottenuto una gravidanza con presenza di sacco gestazionale
Esiti FIVET donatore ultimo anno:
- tasso di fecondazione: 87%
- transfer: 99% pazienti ha eseguito transfer
- % di gravidanza: 43%
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