Ottimizzare il transfer degli embrioni: il ruolo cruciale del timing e delle nuove tecnologie

Il percorso verso la genitorialità è fatto di attese, emozioni e speranze. Ogni fase è un tassello importante, e il transfer embrionario rappresenta un momento chiave in questo viaggio. Monitorare accuratamente lo sviluppo della blastocisti e lo stato dell’endometrio, rispettando i delicati equilibri della biologia, è essenziale per aumentare le probabilità di successo. La natura ha i suoi tempi e la medicina deve saperli ascoltare e rispettare.

Grazie ai progressi della scienza, oggi è possibile ottimizzare anche questo aspetto, migliorando sensibilmente i risultati rispetto al passato.

“Miriamo sempre a migliorarci”, commenta la nostra Dr.ssa Marina Bellavia, Direttore Sanitario e Ginecologa Specialista in Medicina della Riproduzione. “Per aumentare le possibilità di attecchimento della blastocisti e le probabilità di successo complessive della procedura di procreazione assistita, è necessario prestare particolare attenzione al momento in cui si fa il transfer: un’operazione tutt’altro che standardizzabile, che richiede un approccio personalizzato e esperienza degli operatori coinvolti”.

Il momento giusto per il transfer: perché è così importante?

Ogni paziente è unica e anche il suo percorso di procreazione medicalmente assistita deve esserlo. In base alle caratteristiche individuali, il transfer embrionario può avvenire in seconda-terza giornata o in quinta. Tuttavia, in alcuni casi, l’embrione ha bisogno di più tempo per raggiungere lo stadio ottimale di blastocisti, arrivandoci solo al sesto o anche al settimo giorno.

“L’embrione può trovarsi nel momento migliore per il transfer al 5° o al 6-7° giorno di vita, mentre i nostri trattamenti sono strutturati per rendere l’utero maggiormente ricettivo al 5° giorno”, spiega la Dr.ssa Bellavia. “Contestualmente al pick-up dell’ovulo e alla sua fertilizzazione, infatti, comincia la preparazione dell’endometrio: a questo scopo la paziente assume del progesterone per renderlo il più recettivo possibile. L’utero raggiunge le condizioni ottimali dopo l’esposizione a 5 giorni di trattamento ormonale. In alcuni casi, la blastocisti risulta pronta al 6-7° giorno”.

Ovodonazione in Svizzera: intervista alla Dr.ssa Marina Bellavia
Dr.ssa Marina Bellavia

In passato, quando questo accadeva, si effettuava comunque il transfer con un ritardo di 24 ore, ma studi recenti hanno dimostrato che questo riduceva le probabilità di impianto. Oggi, invece, grazie ai progressi della vitrificazione, che rendono più sicura la congelazione della blastocisti, esiste una soluzione più efficace.

Un nuovo approccio per migliorare le probabilità di successo

Oggi, quando la blastocisti raggiunge lo stadio ideale al 6-7° giorno, è possibile crioconservarla in sicurezza e trasferirla nel ciclo successivo, preparando l’endometrio nel modo più efficace possibile.

“Per ovviare allo sfasamento di un giorno e di trasferire le blastocisti in sesta giornata, si crioconserva la blastocisti per poi effettuare il transfer nel ciclo successivo, risincronizzandola con l’endometrio. Si programmerà quindi il trattamento dell’utero con il progesterone un mese dopo, esattamente 5 giorni prima del transfer”, conclude la Dr.ssa Marina Bellavia.

Questo approccio aiuta a garantire che l’endometrio sia perfettamente pronto ad accogliere l’embrione, aumentando le probabilità di attecchimento e quindi di gravidanza.

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In sintesi:

  • monitorare attentamente lo sviluppo della blastocisti e lo stato dell’endometrio è essenziale per un transfer di successo
  • ogni percorso di PMA deve essere personalizzato, adattandosi ai tempi biologici individuali
  • il transfer può avvenire in seconda-terza giornata o in quinta giornata, ma a volte la blastocisti raggiunge lo stadio ottimale solo al 6-7° giorno
  • la vitrificazione consente di crioconservare in sicurezza la blastocisti per ottimizzare il transfer
  • una strategia personalizzata prevede la crioconservazione della blastocisti al 6-7° giorno e il trasferimento nel ciclo successivo, quando l’endometrio è nuovamente preparato
  • questo approccio migliora la sincronizzazione tra endometrio e blastocisti, aumentando le possibilità di attecchimento e successo della gravidanza.
  • Il dosaggio del progesterone nella fase di preparazione aiuta a scegliere il momento ottimale per eseguire il transfer della blastocisti
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