Cos’è l’epigenetica?
L’epigenetica è una branca della genetica che si occupa dei meccanismi biologici che influenzano l’espressione dei geni, attivandone alcuni e silenziandone altri senza alterare la sequenza del DNA. Il DNA non è l’unico responsabile delle caratteristiche di un individuo; infatti, esistono meccanismi biochimici (“note chimiche”) che coordinano il DNA, fornendo istruzioni su cosa fare, dove farlo e quando farlo.
Sono proprio queste “note” a decidere se un gene sarà attivo o inattivo, espresso in misura maggiore o minore.
In effetti, ciascun individuo possiede due codici distinti: il codice genetico e il codice epigenetico. Il termine “genoma” si riferisce all’intero insieme di geni (codice genetico), mentre il termine “epigenoma” si riferisce a come sono espressi i geni (codice epigenetico: insieme dei geni+ fattori di regolazione o “note chimiche”).
Come è possibile creare diverse forme di origami dallo stesso foglio di carta, dallo stesso genoma è possibile strutturare diversi epigenomi.
Quando l’embrione, ottenuto attraverso concepimento spontaneo o tecniche di procreazione medicalmente assistita, sia essa omologa o eterologa, si impianta nella cavità uterina, inizia ad interagire con l’endometrio.
Il fluido viscoso prodotto dalle ghiandole uterine alimenta l’embrione e costituisce il microambiente in cui si svolge il primo dialogo tra l’endometrio materno e l’embrione. Questo fluido è ricco di piccole molecole, tra cui i microRNA, che svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione dell’espressione genica, attivando o silenziando i geni.
Il dialogo tra l’embrione e l’endometrio materno perdura per 40 settimane, rappresentando una forma di comunicazione in cui la madre gestante ha la capacità di influenzare il patrimonio genetico del bambino.
Epigenetica e ovodonazione
La paziente che riceve l’embrione ottenuto da ovodonazione riesce per un fenomeno epigenetico attraverso un buono stato di salute, un corretto stile di vita e alimentare, il giusto approccio di accettazione e di amore ad influenzare in modo determinante lo sviluppo del bambino.
Il concepito da ovodonazione riceve l’informazione genetica (il codice genetico) dal DNA della donatrice e del padre biologico ma è la futura madre gestante che decide quali geni verranno espressi e quali silenziati strutturando il codice epigenetico del bambino attraverso le «note chimiche».
Le donne che devono ricorrere a fecondazione eterologa sono in grado di incidere in modo determinante sul patrimonio genetico del bambino. Alcuni caratteri come il colore della pelle, degli occhi, dei capelli, il gruppo sanguigno e il fattore RH sono determinati dal DNA dei due partner biologici e su queste caratteristiche la madre gestante non ha influenza.
Tuttavia, non è tutto scritto nel DNA: è l’epigenetica che spiega in che modo i fattori ambientali possono influenzare i nostri geni fin dai primi mesi di vita costruendo le basi per la salute e per il benessere futuri.
Alcuni caratteri sfuggono alle leggi della genetica. Il fenotipo di un individuo è influenzato dal genotipo (insieme dei geni) ma anche dall’interazione fra geni e ambiente.
La somiglianza di un figlio ai genitori non risiede solo nell’aspetto (caratteri a forte componente genetica). Oltre all’aspetto ci sono altre caratteristiche come la personalità, il carattere, i talenti, le attitudini, le capacità intellettive, emozionali o creative, le abitudini alimentari che in buona parte sono il risultato degli stimoli e dell’ambiente in cui vive il bambino. Bambino che assorbendo il linguaggio, le abitudini, lo stile di vita dei genitori crescendo diventa quello che è sul modello dei genitori indipendentemente dall’origine del DNA.