Lisa e Claudio
Volevamo ringraziare il team Dott. Bellavia, il team Dott. Filippini, i biologi e tutto lo staff ed il personale ProCrea per averci dato la possibilità di dire addio al parto curativo ed all’aborto. Esperienze queste che ti mettono a dura prova come persona, come donna, uomo e come coppia. Creano ferite profonde che, guariscono certamente, ma lasciano una cicatrice indelebile ed importante, che è lì a ricordarci di essere forti per continuare a lottare e credere in noi stessi, nei miracoli e nei nostri desideri.
Vorremmo raccontare: Maggio 2013, il nostro primo test di gravidanza è risultato positivo. Siamo al settimo cielo, felici d’intraprendere una nuova vita. La gravidanza procede ed il nostro sogno di diventare mamma e papà diventa sempre più intenso. Alla 23esima settimana però, la magia scompare: il ginecologo ci da la terribile notizia che la nostra bambina, Alice, è gravemente malata; non sarà in grado d’arrivare a termine e, per evitare pericolose complicanze, ci indica come unica soluzione il parto curativo. A 25 settimane nasce e muore Alice. Non possiamo far altro che accettare ciò che la natura ci ha offerto, ma vogliamo sapere. Eseguono un’autopsia alla piccola e scoprono essere affetta da malattia di Gouchet (malattia genetica rara, non compatibile con la vita): ne siamo portatori sani; succede ad una coppia su un milione; noi siamo quella coppia. Ci dicono che è recessiva, solo 1 probabilità su 4 per ogni gravidanza. Ci facciamo forza, uniti nel nostro amore e desiderosi di diventare mamma e papà “ci riproviamo”.
Febbraio 2014 test di gravidanza positivo, ma dobbiamo aspettare la 13 esima settimana per la villocentesi e sapere se il nostro piccolo/a sia sano/a. Giorno dopo giorno viviamo nella speranza, fino al giorno del risultato: positivo. Di nuovo il mondo ci crolla addosso. Unica possibilità che abbiamo è quella di abortire: anche questa piccola è affetta da Gauchet. Nessuna speranza, solo accettazione.
Dopo la seconda esperienza non eravamo più disposti a troncare la vita di altre piccole creature, troppo doloroso, inumano.
Il nostro ginecologo ci ha indirizzato al centro Procrea. Il giorno in cui siamo entrati c’è sembrato di rinascere, di ritornare a sperare, ma soprattutto di tornare ad essere “persone normali” con la capacità di DARE VITA a delle bellissime creature e non di togliergliela. Non esiste grazie, non esiste riconoscenza spiegabile a parole, per tutto quello che hanno fatto per noi. Abbiamo ricevuto assistenza e comprensione da parte di tutte le figure professionali che costituiscono il centro: dal primo colloquio, a tutto l’iter di preparazione e procedura della FIVET e della PGD. Tutti all’interno del centro sono degli angeli capaci di ridare vita a dei genitori che erano morti ancora prima di nascere. Grazie a questi angeli, aspettiamo con gioia il giorno in cui nascerà il nostro già adoratissimo Tommaso.
5 Maggio 2016