Fecondazione in Vitro (FIVET)

Il miracolo della vita avviene nei nostri laboratori

I nostri servizi, le nostre procedure e la nostra filosofia di lavoro sono il risultato della condivisione di idee da parte di professionisti provenienti da più di 9 Paesi con una vasta esperienza nel settore della riproduzione umana.

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In cosa consiste la FIVET?

La Fecondazione in Vitro è la tecnica che più si è soliti utilizzare nei centri di riproduzione assistita. Consiste nel fecondare gli ovuli con gli spermatozoi in laboratorio, con l’obiettivo di generare un embrione. Gli embrioni sono coltivati per qualche giorno e, successivamente, trasferiti nell’utero della donna affinché continuino il loro processo evolutivo naturale.
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    Con seme del partner
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    Con seme del donatore

Per chi è indicata?

La FIVET si raccomanda nei casi di:
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    Lesione o assenza delle Tube di Falloppio
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    Alterazioni gravi della qualità spermatica
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    Fallimenti plurimi di trattamenti precedenti
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    Malattia genetica ereditaria
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    Necessità di Diagnosi Genetica Preimpianto (PGT-A, PGT-M)
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    Uso di ovociti vitrificati dopo un trattamento di crioconservazione ovocitaria
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    altro

Quali sono le fasi
del processo?

Quali sono le fasi del processo?

Stimolazione ovarica

Il trattamento inizia con la stimolazione ovarica della donna. Per questa attività, si utilizzano farmaci che potenziano lo sviluppo dei follicoli (luogo in cui maturano i futuri ovuli).

Controllo dello sviluppo follicolare

Durante il trattamento di stimolazione ovarica, realizzeremo controlli periodici, mediante ecografie vaginali e, se fosse necessario, analisi ormonali.

Prelievo ovocitario (Pick-up)

Il prelievo degli ovuli (cosiddetto “pick-up”) è una procedura molto semplice che si effettua in sala operatoria, mediante prelievo vaginale ecoguidato e aspirazione dei follicoli.

Preparazione del campione seminale

È necessario preparare il campione di seme affinché abbia la capacità di fecondare l’ovulo, oltre ad ottenere un’ottima concentrazione di spermatozoi mobili.

Fecondazione e coltura

I nostri embriologi realizzano la fecondazione attraverso una tecnica denominata ICSI (Microiniezione Intracitoplasmatica di Spermatozoi), che consiste nella selezione di un unico spermatozoo per ciascun ovulo con, appunto, una microiniezione all’interno di quest’ultimo.

Trasferimento Embrionale

Nel trasferimento embrionale depositeremo l’embrione all’interno della cavità uterina; questo può essere fatto a “fresco” o “differito”.

Test di gravidanza

Dopo il periodo dell’”attesa della beta” (9-14 giorni dopo il trasferimento embrionale), si effettua un test di gravidanza ematico. Cercheremo la presenza dell’ormone β-hCG (Gonadotropina corionica umana), che è l’ormone che produce l’embrione dopo il suo impianto nell’endometrio.
Vuoi iniziare il tuo percorso di FIVET in Next Fertility ProCrea?

Affidati alla nostra équipe di professionisti specializzati in medicina della riproduzione.

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Domande frequenti

Si ricorre alla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) quando non si riesce ad ottenere una gravidanza dopo circa 10/12 mesi di rapporti sessuali non protetti.

Si tratta naturalmente di un periodo indicativo che può variare in base a diversi fattori, non da ultimo l’età dei due partner: il nostro team di specialisti Next Fertility ProCrea consiglia di ridurlo a sei mesi a partire dai 35 anni d’età della donna.

Il processo della Fecondazione in Vitro dura orientativamente cinque settimane. Inizia in concomitanza del ciclo mestruale, la stimolazione ovarica dura all’incirca 10-12 giorni, e una volta ottenuti gli ovociti si procede alla loro fecondazione per ottenere gli embrioni che resteranno in coltura per i successivi cinque giorni, prima di essere trasferiti nell’utero. Dopo il periodo dell’attesa della beta è necessario attendere 15 giorni per effettuare un test di gravidanza.

Un primo ciclo di FIVET presenta un tasso di successo intorno al 45% circa. Durante i cicli successivi, le probabilità di successo aumentano, superando il 75% a partire dal terzo ciclo.

Queste percentuali possono variare notevolmente in base alla provenienza dei gameti. Solitamente, migliorano quando provengono da donatori, ottenendo, appunto, tassi di successo superiori al 75% a partire dal terzo ciclo.

Il trasferimento di due embrioni comporta anche un aumento delle gravidanze gemellari che in caso di ovodonazione possono superare il 20% dei casi. Pertanto, di norma viene trasferito un solo embrione in fase di blastocisti che permette di ottenere un tasso di gravidanza molto alto, superiore al 60%, ed evitare tutte le eventuali complicazioni che possono derivare da una gravidanza gemellare.

In Next Fertility ProCrea il nostro obiettivo primario è quello di tutelare la salute del feto.

I progressi avvenuti nella medicina riproduttiva hanno permesso di ridurre al minimo i rischi dopo aver affrontato un trattamento per la fertilità.

Uno dei processi che di solito genera più dubbi è quello della stimolazione ovarica, in cui gli ormoni vengono utilizzati per la maturazione follicolare. Tra gli effetti collaterali, generalmente lievi o moderati, rientrano: gonfiore addominale, nausea, vomito, ritenzione idrica o aumento di peso temporaneo. In rare occasioni, invece, può verificarsi la cosiddetta Sindrome da Iperstimolazione Ovarica (SIO o OHSS). I casi più gravi di SIO si verificano tra lo 0,5% e il 2% delle donne che si sottopongono a trattamenti di riproduzione assistita. Non ci sono prove di un aumento del rischio di cancro alle ovaie, alla mammella, al collo dell’utero o all’utero stesso, causato dalla somministrazione di questo trattamento ormonale.

Il prelievo degli ovociti viene eseguito mediante una sedazione, prima della quale verrà effettuata una valutazione preoperatoria al fine di identificare le pazienti a potenziale rischio. In alcuni casi, potrebbe verificarsi una lieve emorragia durante il processo di estrazione. Eventuali complicazioni a seguito della puntura follicolare a breve termine si verificano al di sotto del 3% dei casi.

Generalmente, non è richiesta alcun tipo di documentazione specifica, ma è fortemente consigliato portare gli ultimi referti medici, esami e analisi recenti. In linea di massima, si suggerisce di portare in sede di primo colloquio tutta la documentazione clinica disponibile che possa aiutare lo specialista a valutare il caso.

Se non si dispone di nessuna di queste informazioni o non è mai stato effettuato alcun esame specifico in precedenza, se necessario, durante la prima visita lo specialista può richiedere degli esami aggiuntivi per effettuare o confermare la diagnosi.

La prima visita avrà l’obiettivo di raccogliere quante più informazioni possibili sul caso da trattare, risolvere eventuali dubbi e fare una prima stima del trattamento in base al caso clinico della coppia.