Quando il desiderio di diventare mamma si scontra con una riserva ovarica in esaurimento o con ovociti comunque non idonei al concepimento, per molte donne si chiudono le porte alla speranza. Non deve essere così. Contrariamente a quanto alcuni pensano, l’ovodonazione rappresenta la più efficace delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) e rappresenta molto più che una vaga possibilità di coronare il sogno di una famiglia.

Lo testimoniano concretamente gli 87 bimbi in arrivo nel 2019, anno appena cominciato, grazie al programma di ovodonazione del centro ProCrea.

Nel settore vantiamo un’ampia esperienza, come dimostrano i ben 825 cicli portati avanti dal 2015” spiega il dottor Michael Jemec, direttore medico di ProCrea. “Il nostro team è a completa disposizione delle coppie che decidono di intraprendere questo percorso, 7 giorni su 7, con la sua competenza, la sua esperienza e la sua naturale propensione a identificare le terapie più innovative ed efficaci, personalizzate per ogni paziente. La percentuale di successo per ogni tentativo è vicina al 55%. Nel caso di tentativi multipli, il tasso di gravidanza accumulato raggiunge il 78% (su un massimo di quattro cicli)”.

La clinica si distingue anche nel non avere tempi di attesa, fattore molto importante per le coppie che decidono di intraprendere un percorso di PMA e in contrasto con molte altre realtà. Va ricordato che l’Italia è uno dei pochi Paesi Europei in cui non è previsto nemmeno un rimborso spese per i donatori di ovociti e di liquido seminale. La conseguente forte carenza di gameti a disposizione si scontra con una crescente richiesta di queste metodiche, nel nostro Paese si stima infatti che un bimbo su 30 nasca grazie alla PMA.

Un problema al quale ProCrea fornisce una soluzione di qualità. “Le donatrici degli ovociti sono donne giovani e sane con età media di 25 anni (dai 20 ai 33) che vengono sottoposte a specifiche analisi mediche per verificare che non soffrano di malattie genetiche, ereditarie o infettive trasmissibili ai figli” continua il dottor Jemec. “Il team di ProCrea garantisce anche che le caratteristiche fisiche della donatrice corrispondano in modo ottimale alla paziente”.

La comodità di riferimenti italiani

La sede principale di ProCrea è a Lugano ma il Centro è operativo anche in Italia, dove offre la possibilità di fare i primi colloqui nelle sedi di Milano, Novara, Vigevano, Pavia e Taranto.

Grazie alla sua appartenenza al Gruppo internazionale NextClinics e alla collaborazione con il centro Le Betulle di Appiano Gentile, ProCrea è in grado di offrire ai propri pazienti un supporto a 360 gradi nell’iter diagnostico e terapeutico nei casi in cui vi sia l’indicazione di ricorrere all’ovodonazione, cioè nelle donne che:

  • hanno esaurito la loro funzione ovarica;
  • sono in menopausa precoce fisiologica o chirurgica (per asportazione parziale o totale delle ovaie);
  • presentano malattie genetiche trasmissibili alla prole;
  • presentano ripetuti fallimenti di fecondazione nelle tecniche di procreazione assistita e di annidamento embrionale;
  • hanno l’endometriosi.

 

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