Si parla di gravidanza extrauterina quando l’embrione fecondato va ad annidarsi in una zona del corpo al di fuori dell’utero. Solitamente questo avviene in una delle tube di Falloppio, ma può accadere anche nel collo dell’utero, nelle ovaie o nella cavità addominale. Questo raro tipo di gravidanza, chiamata anche ectopica, pone la madre in una posizione molto pericolosa per la sua salute. Abbiamo incontrato la dottoressa Marina Bellavia, specialista in Ginecologia e Medicina della riproduzione del centro per la fertilità ProCrea di Lugano, per saperne di più.

Quali sono i sintomi e gli esami per diagnosticare una gravidanza extrauterina?

I sintomi più frequenti sono le algie pelviche e le perdite ematiche in pazienti che hanno un test di gravidanza positivo. Gli esami diagnostici che aiutano a capire che si tratta di una GEU (gravidanza extrauterina) sono i prelievi del sangue per le betaHCG e le ecografie transvaginali. Le betaHCG, infatti, dovrebbero raddoppiare ogni 48 h. Un incremento inferiore deve fare sospettare una gravidanza non evolutiva o una GEU.

In quale percentuale si verifica un aborto spontaneo e in quale si deve intervenire?

Le GEU si presentano nel 1-2% delle gravidanze. Una volta eseguita la diagnosi si deve scegliere se eseguire una terapia medica a base di Metrotexate che serve a far riassorbire il tessuto della gravidanza oppure una laparoscopia per cercare di riparare la tuba o nei casi più gravi rimuoverla.

Quanto è pericolosa una gravidanza extrauterina? Ci sono delle cause scatenanti?

Se diagnosticata precocemente non è pericolosa perché la terapia medica permette di evitare complicazioni e cercare di salvare la tuba. Nei casi, invece, in cui la tuba sanguina, una laparoscopia in emergenza diventa indispensabile per arrestare l’emorragia e rimuovere il tessuto della gravidanza. Le principali cause scatenanti sono le pregresse infezioni sessualmente trasmissibili come la Clamidia oppure patologie come l’endometriosi.

Dopo quanto tempo si può cercare un’altra gravidanza e con quali precauzioni?

Dopo il trattamento con il Metrotexate, bisogna attendere tre mesi prima di una nuova gravidanza per eliminare tale farmaco ed evitare gli effetti teratogeni sull’embrione. Dopo una laparoscopia basta attendere circa 1-2 mesi. In caso di una nuova gravidanza, controlli ravvicinati saranno importanti per accertarsi che la gravidanza sia normo-impiantata nella cavità uterina.

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